martedì 5 marzo 2013

L'ACHILLEA MILLEFOGLIE e noi donne IN quei giorni


Questo non è un post su quali assorbenti risultino più opportuni in caso di lancio col paracadute. No.
Ho intenzione di svelarvi il segreto con il quale affronto quei fastidiosi crampi che mi coglievano impreparata fino a quando non ho iniziato a farmi qualche tisana in più!

L' Achillea (Achillea Millefolium ), è un'erba perenne della famiglia delle Composite. Molto diffusa alle nostre latitudini, è facile incontrarla ai bordi delle strade, vederla occhieggiare dai fossi, o crescere rigogliosa sia nei terreni umidi che in quelli sassosi.



Può arrivare fino a sessanta cm di altezza. Le foglie sono strette e frastagliate. I fiori, in realtà dei capolini, sono bianchi o rosati e si uniscono a formare folte ombrelle (per questo i meno pratici potrebbero confonderla con un'ombrellifera).
Sicuramente l'abbiamo incontrata mille volte passeggiando all'aria aperta.
Se ne usano prevalentemente le sommità fiorite, ma anche le foglie.
Si raccoglie tra giugno e settembre.




Il nome che porta ne segnala già alcune storiche proprietà, visto che si rifà all'eroe greco (appunto Achille), che, si narra, medicasse con un impiastro di foglie e fiori della pianta, le ferite della battaglia. È conosciuta anche col nome di “millefoglie”, “erba dei falegnami” “erba dei tagli” o “sanguinella”. Insomma, tutto pare ricondurre a proprietà vulnerarie.

Principali costituenti, Proprietà e Indicazioni
La scienza sembra avvalorare le secolari convinzioni sulla pianta come cura per le ferite.
Achilleina e achilletina infatti stimolano la coagulazione del sangue, mentre azulene e acido salicidico sono antinfiammatori ed analgesici. I tannini, infine, agiscono da potenti antisettici.
Sono state confermate inoltre le proprietà antispasmodiche (grazie al camazulene, presente anche nella camomilla), emostatiche (l'uso topico è consigliato per il trattamento delle emorroidi), emmenagoghe e digestive.

Nello specifico, oltre a distendere l'apparato digerente, aiuta a rilassare i muscoli lisci dell'utero, risultando quindi efficace nel trattamento dei dolori mestruali (i tipici crampi).

io sono solita assumerne un paio di tazze al giorno (sotto forma di infuso, vedi preparazione in fondo al post) nella settimana settimane "calda" che precede il ciclo, e in quella che lo attraversa


La moderata dose di tujone presente nell'olio essenziale, può giustificare anche il tradizionale impiego come blando sedativo.

Ricette
Un buon infuso può essere preparato con 30g di fiori secchi in un litro d'acqua. Ho già chiarito l'utilità da me riscontrata.
Bevendone circa tre tazze al giorno, tra i pasti, potremo anche aiutare digestioni difficili! Lo stesso infuso, può essere usato anche per dei lavaggi in caso di eczema o dermatosi.
Il succo della pianta fresca, dona sollievo se applicato direttamente in caso di emorroidi o ragadi.