Questo non è un post su quali assorbenti risultino più opportuni in caso di lancio col paracadute. No.
Ho intenzione di svelarvi il segreto con il quale affronto quei fastidiosi crampi che mi coglievano impreparata fino a quando non ho iniziato a farmi qualche tisana in più!
L'
Achillea
(Achillea Millefolium
), è un'erba perenne della famiglia delle Composite. Molto diffusa
alle nostre latitudini, è facile incontrarla ai bordi delle strade,
vederla occhieggiare dai fossi, o crescere rigogliosa sia nei terreni
umidi che in quelli sassosi.
Può
arrivare fino a sessanta cm di altezza. Le foglie sono strette e
frastagliate. I fiori, in realtà dei capolini, sono bianchi o rosati
e si uniscono a formare folte ombrelle (per questo i meno pratici
potrebbero confonderla con un'ombrellifera).
Sicuramente
l'abbiamo incontrata mille volte passeggiando all'aria aperta.
Se ne usano
prevalentemente le sommità fiorite, ma anche le foglie.
Si raccoglie
tra giugno e settembre.
Il nome che
porta ne segnala già alcune storiche proprietà, visto che si rifà
all'eroe greco (appunto Achille), che, si narra, medicasse con un
impiastro di foglie e fiori della pianta, le ferite della battaglia.
È conosciuta anche col nome di “millefoglie”, “erba dei
falegnami” “erba dei tagli” o “sanguinella”. Insomma, tutto
pare ricondurre a proprietà vulnerarie.
Principali
costituenti, Proprietà e Indicazioni
La
scienza sembra avvalorare le secolari convinzioni sulla pianta come
cura per le ferite.
Achilleina e
achilletina infatti stimolano la coagulazione del sangue, mentre
azulene e acido salicidico sono antinfiammatori ed analgesici. I
tannini, infine, agiscono da potenti antisettici.
Sono
state confermate inoltre le proprietà antispasmodiche
(grazie
al camazulene, presente anche nella camomilla),
emostatiche
(l'uso topico è consigliato per il trattamento delle emorroidi),
emmenagoghe
e digestive.
Nello
specifico, oltre a distendere l'apparato digerente, aiuta a rilassare
i muscoli lisci dell'utero, risultando quindi efficace nel
trattamento dei dolori mestruali
(i tipici crampi).
io sono solita assumerne un paio di tazze al giorno (sotto forma di infuso, vedi preparazione in fondo al post) nella settimana settimane "calda" che precede il ciclo, e in quella che lo attraversa
La
moderata dose di tujone presente nell'olio essenziale, può
giustificare anche il tradizionale impiego come blando sedativo.
Ricette
Un
buon infuso
può essere preparato con 30g di fiori secchi in un litro d'acqua. Ho già chiarito l'utilità da me riscontrata.
Bevendone circa tre tazze al giorno, tra i pasti, potremo anche aiutare
digestioni difficili! Lo stesso infuso, può essere usato anche per
dei lavaggi in caso di eczema o dermatosi.
Il succo della pianta fresca, dona sollievo se applicato direttamente
in caso di emorroidi o ragadi.