sabato 30 marzo 2013

Le fatine in bottiglia

Questa è una cosa che non potrete non amare. Immaginate la faccia dei vostri bambini quando si troveranno di fronte niente popò di meno che delle fatine svolazzanti, vive, vegete e brillanti!
Beh, questo val bene lo sforzo.




Cosa ci serve:
- Un barattolo. Va bene quello per le conserve, o qualunque altro possiate riciclare. asta che sia di vetro trasparente, e abbia la chiusura ermetica (il tappo a vite)
- Un bastoncino luminoso. Va bene anche un braccialetto luminoso. Mi riferisco a quelli che si agitano ai concerti o per le feste. Non sono difficili da trovare. Ma se proprio proprio non riuscite, provate qui o anche qui.
- Dei glitter argentati. Anche questi, a meno che non li abbiate già, cosa probabile se vi dilettate in questo genere di cose, si trovano facilmente nei negozi di giocattoli, cartolerie, trucchi di scena e via discorrendo...


Andiamo alle istruzioni

1. Rompere il bastoncino luminoso e versare attentamente il contenuto nel barattolo.

2. Aggiungere i glitter

3. Chiudere bene il tappo a vite.

4. Shakerare energicamente e......

MAGIA! Vedrete, l'effetto è bellissimo ed ha anche una discreta durata. Per una festa di compleanno, o un momento speciale, è davvero un'idea "brillante".


p.s. Ho trovato questo bellissimo tutorial in rete un po' di tempo fa. Da allora l'ho fatto varie volte, sempre, devo dire, con notevole successo...Purtroppo non so dove andare a ripescare la fonte. Nel caso, fatemi sapere ed aggiornerò con i dovuti crediti e links.

giovedì 28 marzo 2013

Lily Lolo Tra La La

Non è propriamente una recensione questa, semmai, un attestato di stima (parola grossa...).

Difficilmente parlo di "marche" o "marchi" o "brand" che dir si voglia, e ritengo che per lo più sarebbe possibile auto-prodursi le cose che crediamo di dover assolutamente comprare. Il trucco minerale è una di queste.

Tuttavia ho sentito recensire le varie case produttrici spesso e volentieri, con video e post che imperversano per la rete suggerendo ora quella ora questa marca. Allora mi è venuta voglia di dire la mia.



LilyLolo, tra i vari brand di trucco minerale (everyday minerals, neve make up.... etc, etc...), per me, si piaza in testa. Viene dall'Inghilterra, terra di vegani e bio-addicted (oltre che di birra, tè delle cinque, del dottor Who...). Gli inglesi, o almeno una discreta parte di loro (la parte migliore) sono molto attenti a queste tematiche (la Vegan Society è nata là non a caso). Lo so, lo so, in realtà tutto il nord Europa ci fa una pippa sul tema del veganesimo...

Al grido di "We Want More", Vikki Khann ci spiega la filosofia della ditta.

In sostanza: performance, ingredienti naturali, eleganza.

Io direi che ci siamo.
Anallergici, buona coprenza, media protezione solare. Ovviamente tutti non testati su animali, prima cosa da verificare SEMPRE.
Personalmente non potrei farne più a meno. Sono anni ormai che uso il trucco minerale, ed ho provato varie marche, eppure, il giusto equilibrio tra prestazioni e qualità, l'ho trovato solo qui. Per quanto riguarda i prezzi, più o meno, i trucchi minerali si equivalgono tutti.

Essendo particolarmente efficaci, i prodotti LilyLolo durano anche abbastanza a lungo, rivelandosi quindi una scelta relativamente economica.

Lylo Lolo è acquistabile presso numerosi store on line (tipo ecco verde, o anche biocosmesi on line).
Se non si è sicuri delle nuances, invece, direttamente dall'Inghilterra, dalla casa madre in persona, è possibile anche scegliere le mini taglie, i famosi samples, così si possono provare vari colori, o anche mixarne per trovare il proprio (io faccio così).

Non ho ancora provato il mascara, nè il nuovissimo primer. Quindi per il momento su questi prodotti non garantisco e non mi pronuncio. A breve lì prenderò, e vi farò sapere.




mercoledì 27 marzo 2013

Menù di Pasqua. Vegano.



Mia cognata mi ha fatto una testa così con il menù di Pasqua. Sta seriamente pensando di diventare vegana, ma per quei momenti in cui la convivialità sposa il rito e le tradizioni antiche, o magari soltanto vecchie, come molti, si trova spiazzata.

Forse non è la sola. Io e la mia famiglia ce ne andremo a fare "un giro in giro", ma per tutti quelli che come la mia cognatina sono in difficoltà, beccatevi questo:


Vi ri-posto un ottimo menù di Pasqua, completo, ricco, sano, fattibile, economico, e soprattutto buonissimo!

Potete scaricarvi anche il comodo volantino, se volete "diffondere" queste ottime ricette ad amici e conoscenti.

Il tutto, ovviamente è curato da Agire Ora. Fatevi un giro se volete ancora più info, consigli pratici e via dicendo.


Menu di Pasqua

Antipasto: Fagottini asparagi e patate
Primo: Risotto al limone e timo
Secondo: Polpette di funghi e fagioli
Contorno: Bocconcini di spinaci
Dolce: Budino alla cannella
Antipasto: Fagottini asparagi e patate 
Ricetta di: Suffi; Difficoltà: Media; Tempo: 60 minuti
Ingredienti per 4 persone:
700 g di asparagi bianchi
3 patate
2 cipolle
275 g di pasta sfoglia (rotolo rettangolare)
150 ml di panna di soia
parmigiano veg (50 g di mandorle tritate, sale, 2 cucchiai di lievito alimentare in scaglie)
olio extra vergine di oliva
sale e pepe
10 ml di latte di soia
Preparazione:
Pelare le patate, tagliarle a cubetti e lessarle per 10 minuti da quando bolle l'acqua; nel frattempo pulire gli asparagi, tagliando la parte inferiore e pelando quella più esterna, e poi tagliarli a rondelle sottili (via via più spesse andando verso la punta). Tagliare le cipolle, farle appassire con un po' d'olio e aggiungervi gli asparagi insieme a mezzo bicchiere d'acqua; cuocere col coperchio per circa 15 minuti. Quando gli asparagi sono morbidi, togliere il coperchio, far asciugare l'acqua e aggiungere le patate. Aggiustare di sale e pepe, unire la panna di soia e, alla fine, il parmigiano veg. Far raffreddare il composto e intanto dividere la pasta sfoglia in 8 quadrati, in ciascuno dei quali si metteranno 2 cucchiai abbondanti del composto. Per ogni quadrato, unire al centro le 4 estremità e chiudere le fessure tra un lembo e l'altro schiacciando la pasta sfoglia. Spennellare le superfici dei fagottini con il latte di soia e cuocere in forno a 200 gradi per 20 minuti.
Primo: Risotto al limone e timo 
Ricetta di: supercri; Difficoltà: Facile; Tempo: 30 minuti
Ingredienti per 4 persone:
1/2 cipolla oppure 1 scalogno
400 grammi riso parboiled
1/2 limone
1 litro di brodo vegetale caldo
3 rametti di timo
2 cucchiaini di erba cipollina essiccata
pepe q.b.
Preparazione:
Tritare e rosolare la cipolla nell'olio a fuoco basso. Unire il riso e farlo tostare per 1 minuto, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Bagnare con il succo di limone, mescolare bene, e poi aggiungere due mestoli di brodo vegetale caldo. Portare a cottura, aggiungendo un paio di mestoli di brodo vegetale caldo ogni volta che asciuga. Una volta cotto, profumare con la scorza di limone tagliata a striscioline, le foglioline di timo e l'erba cipollina essiccata. Mescolare bene e spegnere. Aggiungere il pepe, sempre mescolando, e servire.
Secondo: Polpette di funghi e fagioli 
Ricetta di: Serendip; Difficoltà: Facile; Tempo: 35 minuti
Ingredienti per 4 persone:
500 g di fagioli cannellini freschi lessati o in scatola
400 g di funghi misti surgelati
aglio
olio
sale, pepe
prezzemolo
pangrattato
Preparazione:
Cucinare i funghi per 10-15 minuti con aglio tritato, olio, sale e aggiungere un po' di prezzemolo a fine cottura. Nel frattempo sciacquare e sgocciolare i fagioli. Quando i funghi sono cotti metterli nel mixer insieme ai faglioli, un cucchiaio d'olio, sale e pepe fino a formare una crema. Formare delle polpette e passarle nel pangrattato, mettere in una teglia antiaderente con un po' d'olio, oppure suddividere il composto in uno stampo multiplo per dolci, e infornare per 10-15 minuti a 200 gradi. Sono buone anche a temperatura ambiente.
Contorno: Bocconcini di spinaci 
Ricetta di: fiordaliso09; Difficoltà: Facile; Tempo: 50 minuti
Ingredienti per 4 persone:
mezzo chilo di spinaci surgelati (oppure 1kg freschi lessati)
2/3 spicchi d'aglio
5 cucchiai di gomasio
4 o 5 cucchiai di pangrattato
pepe arcobaleno oppure noce moscata
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
Preparazione:
Cuocere gli spinaci surgelati oppure quelli freschi dopo averli mondati. Una volta lessati, scolarli e schiacciarli un po' per togliere l'acqua in eccesso, tagliarli velocemente col coltello in modo da sminuzzarli leggermente e saltarli in padella con l'olio extravergine di oliva e l'aglio. Levare l'aglio, salare proprio poco e pepare abbondantemente con pepe arcobaleno (miscela di pepe bianco, nero, pimento e schinus) oppure con noce moscata. Lasciare intiepidire, quindi aggiungere 2 o 3 cucchiai di gomasio. Formare delle piccole palline, non più grandi di una noce e passarle rotolandole nel pangrattato mescolato con gomasio (4 cucchiai di pangrattato e 2 cucchiai colmi di gomasio). Disporre le palline in una teglia unta e passare nel forno 200 gradi per 10/15 minuti, deve solo asciugare un pò il pangrattato della crosticina. Lasciare intiepidire prima di servire.
Dolce: Budino alla cannella 
Ricetta di: erbaluna; Difficoltà: Media; Tempo: 10 minuti
Ingredienti per 4 persone:
400 ml di latte di soia zuccherato (o riso o avena)
40 g di farina 00 (ma anche integrale va bene)
40 ml di olio extravergine d'oliva
80 g zucchero integrale di canna (o il dolcificante che preferite)
cannella in polvere
biscotti (facoltativo)
Preparazione:
Scaldare l'olio a fiamma bassa, in una pentola abbastanza grande (calcolate che crescerà di volume), toglierlo dal fuoco e aggiungere la farina lentamente mescolando bene fino a formare una specie di polentina. Aggiungere lo zucchero (meglio metterne un po' alla volta e assaggiare per vedere quando va bene come "dolcezza"). Rimettere sul fuoco e diluire quindi il composto con il latte, precedentemente riscaldato. Il latte deve essere aggiunto poco per volta mescolando di continuo per non far creare grumi. Viene molto bene se usate una frusta, specie se siete meno esperte/i. Mescolare bene fino a che il composto non si addensa (ci vorranno pochi minuti). Aggiungere cannella a piacere, e versare subito dentro degli stampini (vanno benissimo quelli di alluminio per i muffin che vendono al supermercato). Non lasciare il composto nella pentola perché raffredda in fretta e potrebbe formare dei grumi (ma se dovesse succedere, in caso non venissero via solo mescolando, scaldate un altro pochino di latte e aggiungetelo). Se preferite, prima di riempirli, potete sbriciolare dei biscotti a piacere sul fondo degli stampini. Lasciate raffreddare a temperatura ambiente, spolverate di cannella e mettete in frigo. Sono buoni sia freddi che caldi!
Fonte: VeganHome.it - http://www.veganhome.it/ricette/dolci/budino-cannella/

Piantiamo un albero: Questo Blog è Carbon Neutral


Un sito o un blog medi, pare emettano 3,6 kg di CO2 all'anno. 
Li chiudiamo tutti? Potrebbe essere un'idea. Un'altra, è bilanciare, considerato che in questo caso è possibile.



Infatti esiste un modo per "riassorbire" tutto quel CO2, e anche di più. PIANTARE UN ALBERO.
Uno solo, è calcolato da la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) assorba circa 5 kg di CO2 all'anno. E che lo faccia per la bellezza di cinquant'anni. 



http://www.flickr.com/photos/blmiers2/6960413613/


Beh, visto il minimo sforzo (vedi qua), mi pare possa essere il caso. 
Adesso farò sogni tranquilli.

In realtà ci sono vari siti che promuovono la medesima iniziativa. Basta cercare qualche secondo su qualsiasi motore di ricerca.
Appoggiandosi tutti al sito I Plant a Tree, che garantisce la messa in atto effettiva del progetto e prova l'esistenza dell'albero, la differenza è relativa.










lunedì 25 marzo 2013

LAVAGGIO DI EMERGENZA! Capelli e bicarbonato...

Ieri sono dovuta ricorrere ad un sistema  del tipo "super-eco-risparmio".
Appena alzata, nello specchio ho visto Samara Morgan!

Autoritratto....



Ricordate il post sulle polveri lavanti? Bene, avevo finito le argille, rhassoul compreso (il principe dei capelli puliti), nella mia dispensa la farina di ceci si era volatilizzata con la colazione del mattino (di cui peraltro vi ho dato un assaggio qui), niente prodotti indiani di sorta ( i quotatissimi reetha, amla e shikakai)....

La mia testa sembrava il campo dell'oktober fest dopo la chiusura, cute grassa, capelli dritti, secchi e sporchi.
Mi sono detta "Mettiamo su un bel cappello e domani risolveremo", ma poi, ripensandoci, mi sono anche data della ... beh...riempite pure voi i puntini... ; e così è iniziata la caccia allo "shampoo" alternativo...

opzione cappello, magari un baschetto...


In effetti la ricerca è durata molto poco, considerato che il rimedio in questione non è certo una novità per gli aficionados dell'eco-bio e simili. Il caro, vecchio, multitasking, BICARBONATO (applausi).

Lo sapevate già? Probabilmente si. Un piccolo riepilogo lo faccio comunque, nel caso a qualcuno sia sfuggito.

Allora, si prende una ciotola, vi si mettono due o tre (ma anche quattro, crepi l'avarizia) cucchiai di bicarbonato di sodio (quello solvay, per intenderci), che sicuramente avremo in casa, considerato i mille usi che se ne possono fare ( o almeno cinquanta).



Si allunga poi con un poco di acqua calda, in modo da formare una pappetta di densità media.
Si prepara nel frattempo la solita brocca con acqua fredda e due dita di aceto di mele, che servirà per il risciacquo finale.

A questo punto, usare la miscela di acqua e bicarbonato come fosse uno shampoo dalla strana consistenza. Non bisogna lasciarlo in posa, basta distribuirlo SOLO sulla cute e con i polpastrelli procedere come di consueto quando ci si lava i capelli. Sciacquare bene. E con bene, intendo bene bene bene. Infine, come già accennato, versare acqua fredda e aceto come ultimo passaggio. Il magico risciacquo finale, detto anche il momento del brillantante del capello.
Questo è indispensabile poiché il bicarbonato è una sostanza alcalina ( basica), mentre i nostri capelli, hanno un ph più acido, e l'aceto serve appunto ristabilirne il giusto grado.

Risultati? Bè, devo dire che per pulire, pulisce. La testa era sicuramente linda e mondata dell'unto immondo di cui sopra, e l'aceto ha intensificato la lucidità del fusto (dei capelli, ovviamente). Però, ci sono voluti olio e aloe in abbondanza per dare ai capelli un aspetto normale. Erano diventati crespi e svolazzanti, e ho dovuto "massaggiarli" un bel po' per farli ammorbidire.

In conclusione, uno dei fantastici quattro super-eroi della casa, il Bicarbonato di sodio, va bene come lavaggio di emergenza, o al massimo, come integratore di altra sostanza( un cucchiaino nello shampoo).  Da solo, tuttavia è un po' troppo aggressivo.

Voto finale 5 e mezzo.








venerdì 22 marzo 2013

LAVELLO MALEDETTO. Trucchi e segreti per risparmiare tempo e denaro nelle pulizie di casa

E siamo di nuovo a parlare di pulizie. Che bello che bello. D'altra parte, qualcuno ha detto che c'è chi le case le costruisce, chi le arreda, e poi, c'è chi le pulisce.

Stamani mi sono alzata con la cucina sottosopra. La serata è stata una divertente baraonda, ma ora bisogna risistemare!

Così, anche considerato l'approssimarsi della Pasqua, mi è venuta l'idea di inaugurare una rubrica dedicata ai trucchi per risparmiare tempo, denaro , e stress per quel che riguarda la gestione domestica...le care vecchie piccole pulizie di casa (vedi anche qui).

Oggi parliamo del lavello.



Trucchi per togliere il calcare incrostato (ohibò)


  • Sistemate delle strisce di carta da cucina (scusate la pubblicità, tipo quelle scottex casa) intorno ai rubinetti dove si accumula il calcare. Versatevi sopra dell'aceto e poi lasciate agire per almeno un'ora.
  • Così facendo le incrostazioni si ammorbidiranno, e una volta rimosse le strisce, usandole direttamente nell'atto di toglierle, sarà facile portare via anche la scia di calcare.
  • La carta da cucina, è utile anche nel caso si abbia il lavello di ceramica. Infatti, foderandolo di scottex imbevuto in acqua satura di bicarbonato, e lasciandolo poi agire per una mezz'ora, otterremo un lavello bianco, brillante, e anche igienizzato.
  • Il bicarbonato può essere usato per tutte le superfici di ceramica, semplicemente cospargendolo su di un panno umido da usare per pulirle. Stesso risultato si ottiene usando del cremor tartaro (ovviamente).
  • In generale, l'aceto è un ottimo lucidante per tutte le superfici di acciaio. Toglie gli odori e il calcare.


Et voilà! Il lavello è come nuovo!...Almeno fino alla prossima cena...





giovedì 21 marzo 2013

Ah quant'è bello o'caffè...e la caffettiera?

Io sono di quelli che rabbrividiscono al pensiero di pulire la caffettiera. Mia nonna mi ha insegnato quanto micidiale possa essere la pulizia della moka per il sapore del caffè, e quando si tratta di mia nonna, come sapete, non trasgredisco. Cara, vecchia, insostituibile moka.


Detto tra noi...bleahhhh!!!


Trovo anzi che le macchie del tempo, e di tutti quei caffè, le diano un aspetto squisitamente vintage e "caldo".

Tuttavia, è pur vero che il troppo stroppia, e ogni tanto una sistemata è d'uopo. Per la serie "pulizie di Pasqua"....

E allora, cosa fare per non rovinare il sapore dei prossimi caffè  e riuscire comunque a rimettere a nuovo la nostra amica di colazione?
Ecco alcuni consigli di base, già sperimentati dalla sottoscritta varie volte.


  • La caffettiera tornerà lucida, splendente  e anche igienizzata, bollendovi dentro dell'aceto.
  • I fondi del caffè, invece di svelarvi il futuro otturano i fori del filtro? La soluzione è semplice, ecologica, economica: spargete un po' di sale drettamente sui fori e versatevi sopra dell'acqua bollente.
  • Per pulire i bricchi di vetro per il caffè, mettevi dentro dei cubetti di ghiaccio (quanti ce ne stanno),  cospargete di sale. Agitate finchè il bricco risulta pulito.
Tutto qua. Mi raccomando, cercate di evitare i detergenti, e gli strofinamenti troppo aggressivi. Certo, l'aspetto della caffettiera migliorerebbe, ma avreste rovinato per sempre il sapore del caffè.



domenica 10 marzo 2013

FAKE PANCAKE, ovvero, una Ricca Colazione Vegana

Stamani mi sono alzata con molta calma, e molta fame. D'altronde, è domenica.
Ho inondato la cucina di quieta musica, e mi sono messa all'opera, considerato il vuoto  che amplificava i rumori ferini della mia panciotta.

Cosa c'è di meglio che delle dolci frittellone con una bella tazza di caffellatte (rigorosamente di soia, però!) per cominciare una giornata in bellezza?

In realtà, questo è un classico della cucina vegana dell'ultimo minuto.
Semplicissimo, economicissimo, veloce, leggero, ma soprattutto BUONO!
Una sorta di mix tra panelle e cecina, declinate in una versione dolce, vagamente yankee. Tutto chiaro? No? Allora andiamo più nel dettaglio:



INGREDIENTI:

  • farina di ceci (la quantità è relativa...Avete molta fame? 150 g!)
  • olio (meglio extravergine di oliva, se ne avete, per le preparazioni dolci è buono anche di cocco, io non ne avevo...finito tutto per un lungo impacco ai capelli! )
  • acqua
  • opzionale: malto d'orzo

attrezzatura di base:
  • una padella antiaderente ( se avete la crepiera, buon per voi, ma non credo, visto che è elettrica, sia un gran che ecologico usarla.)
  • una boulle
  • una frusta per mescolare
Per guarnire, a scelta, consiglio:
  • marmellata preferita
  • sciroppo di barbabietola (fantastico)
  • sciroppo d'agave
la consistenza giusta dell'impasto



Ponete la farina nella boulle e versate lentamente l'acqua, a filo, mentre mescolate con la frusta, in modo da ottenere un composto morbido, ma tendenzialmente liquido. Se avete bisogno di extra-dolce, aggiungete un cucchiaino di malto d'orzo (o di riso) mentre continuate a mescolare. Io non lo richiedo, perché preferisco farcire a posteriori le mie frittelline, e un gusto eccessivamente dolce mi disturba, ma ad ognuno il suo.

Nel frattempo, scaldate bene la padella dopo averla "unta" con un filo di olio ( o mezzo cucchiaino se si tratta di olio di cocco). 

Eccoci al momento topico.
Versate il composto nella padella, fatelo scivolare bene fino a coprire tutta la superficie, e lasciate cuocere due/tre di minuti. Appena possibile, giratela. No, tranquilli, non, non alla maniera degli chef francesi; io vi suggerisco di usare un mestolo piatto e, facendo attenzione a non graffiare la padella, cominciare a staccare la frittella delicatamente dai lati, fino a voltarla sull'altro lato, lasciandola poi cuocere ancora per un paio di minuti.

E via nel piatto.

Continuate così fino ad esaurimento composto.

Adesso sedetevi in compagnia di chi volete, con un bella tazza colma della bevanda mattutina che più apprezzate, e guarnite le frittelle con quel che più vi aggrada. Musica in sottofondo, uccellini sulla finestra, e magari un po' di sole!

GNAM GNAM!



*non ricordo la fonte della foto numero 1. L'ho trovata in una vecchia cartella tra i doc del pc...se qualcuno lo sa, aggiornerei volentieri con il link adeguato. FATEMI SAPERE

venerdì 8 marzo 2013


international woman day
Giornata internazionale della Donna
(purtroppo, ce ne è ancora bisogno...)


"For most of history, Anonymous was a woman"
                                                                                                                      VirginiaWolf

un paio di link:
http://www.casainternazionaledelledonne.org/ Storia e successi del movimento di liberazione delle donne
http://la-rete-non-neutra.noblogs.org/  Osservatorio sulla discriminazione di genere in rete.

giovedì 7 marzo 2013

POZIONE MAGICA DI FAMIGLIA:UNGUENTO PER MANI ROVINATE o PRESUNTE TALI

Questa è una ricetta semplicissima. Gli ingredienti sono pochi, e abbastanza comuni. O almeno, averli in casa è comunque comodo, non sono particolarmente costosi (anche se tutto è relativo) e si trovano facilmente.



Ingredienti:

burro di karitè                    quattro cucchiai da minestra
cera d'api                            un cucchiaino da caffè e mezzo

olio extravergine di oliva    un cucchiaio da minestra
oleolito di calendula           due cucchiai da minestra


olio essenziale di lavanda    cinque gocce
olio essenziale di tea tree     tre gocce
olio essenziale di limone     cinque gocce

miele (millefiori andrà benissimo)   un cucchiaio da minestra
tocopherolo (vitamine E)                qualche goccia

Poi vi serviranno solo un paio di recipienti per cuocere a bagnomaria, meglio se di acciaio inox, un paio di cucchiai e cucchiaino per fare le dosi e mescolare, ed un contenitore per conservare il prodotto. Il tutto deve essere ovviamente rigorosamente sterile!! (in realtà, basta sia ben lavato e asciutto)

In sostanza si tratta solo di sciogliere a bagnomaria il burro con la cera mescolandoli bene,  assieme agli oli ed al miele. Mescolare bene lasciando a bagnomaria qualche minuto, finche il composto non appare omogeneo. Versare poi il tutto in un contenitore ben pulito e asciutto, e alla fine aggiungere gli oli essenziali, mescolare ancora un po' e lasciare freddare.

L'unguento, essendo privo di acqua, ha una durata relativamente lunga (un paio di mesi senza problemi).
Molto grasso, se ne può usare una piccola noce per volta, e rende le mani subito morbide.
Non aggiungo altro, se non PROVARE PER CREDERE!




mercoledì 6 marzo 2013

MAI PIù SENZA...argilla verde ventilata

Davvero c'è bisogno di un altro post sull'argilla? Si, davvero. Dirò di più: Davvero Davvero davvero. Procediamo.

Avete mai notato la gioia di un cane quando riesce a rotolarsi in una pozzanghera fangosa?
Ad alcuni di noi potrebbe sembrare una pratica essenzialmente ZOZZA. In realtà, la bestiola non ha tutti i torti.

Eseguendo il "tuffo nella fanghiglia", infatti il nostro amico non fa altro che ricoprirso di argilla. Eh, già. Ma che cos'è questa "terra" magica?



kriptonite?



Tecnicamente, l'argilla è una miscela di sostanze allumino-salicate. Un minerale. Una vera e propria terra, e in quanto tale, viva. In sostanza, è tutto qua. Ma non è affatto poco.
Ce ne sono un sacco di varietà, a seconda di dove si trovano, e dunque del tipo e della quantità di minerali presenti in zona.

Quella che mi interessa di più, però, è quella verde. Perché alla fine è un classico, e un classico è sempre un classico, e se è diventato tale un motivo ci sarà, no?


Innanzi tutto, è un ingrediente multitasking. L'argilla serve ad un sacco di cose: pelle, denti, capelli, depurazione, disinfezione, odori....chi più ne ha più ne metta.  Se è ventilata, è utile sia per uso topico che orale. Insomma, si può pure ingerire.
Sono sicura che avete letto e riletto e sentito e visto di maschere per pelle impura a base di argilla verde un po' dovunque.
Non vi tedierò sul tema. Vi basti sapere che un cucchiaio (di legno) di argilla verde può essere miscelato con infusi di varia natura a seconda delle esigenze (dalla camomilla all'ortica, e via dicendo), con oli essenziali (lavanda, teatree, rosa, anche qua dipende dalle esigenze), yogurt, miele o semplicemente acqua calda.
La pappina risultante sarà comunque buona da spalmarsi addosso fino ad asciugatura( in genere bastano pochi minuti, con lo yogurt un po 'di più...).

IMPORTANTISSIMO: bisogna sempre evitare di maneggiarla con attrezzi metallici (mi riferisco a cucchiai e scodelle vari). Da preferire il legno, ma anche la plastica va bene.



Con l'argilla verde, una punta di bicarbonato, e alcune gocce olio essenziale di mirra, olio essenziale di garofano, olio essenziale di salvia, olio essenziale di menta, si può confezionare un buon dentifricio in polvere. Alquanto abrasivo, sconsiglio di usarlo tutti i giorni, e comunque sempre molto poco e distribuito su uno spazzolino molto bagnato. Una volta la settimana è una buona pulizia. Sbianca e disinfetta.

L'argilla verde ventilata, si può anche bere. Va posta in un bicchiere di acqua tiepida e lasciata riposare qualche ora finchè non cade sul fondo. Un bicchierone la mattina (ovviamente lasciata riposare una notte), a digiuno, per un mese intero, è una delle più vecchie e note cure depuranti e rimineralizzanti.
Potrebbe costipare, quindi, chi ha problemi in questo senso, lasci perdere!


martedì 5 marzo 2013

L'ACHILLEA MILLEFOGLIE e noi donne IN quei giorni


Questo non è un post su quali assorbenti risultino più opportuni in caso di lancio col paracadute. No.
Ho intenzione di svelarvi il segreto con il quale affronto quei fastidiosi crampi che mi coglievano impreparata fino a quando non ho iniziato a farmi qualche tisana in più!

L' Achillea (Achillea Millefolium ), è un'erba perenne della famiglia delle Composite. Molto diffusa alle nostre latitudini, è facile incontrarla ai bordi delle strade, vederla occhieggiare dai fossi, o crescere rigogliosa sia nei terreni umidi che in quelli sassosi.



Può arrivare fino a sessanta cm di altezza. Le foglie sono strette e frastagliate. I fiori, in realtà dei capolini, sono bianchi o rosati e si uniscono a formare folte ombrelle (per questo i meno pratici potrebbero confonderla con un'ombrellifera).
Sicuramente l'abbiamo incontrata mille volte passeggiando all'aria aperta.
Se ne usano prevalentemente le sommità fiorite, ma anche le foglie.
Si raccoglie tra giugno e settembre.




Il nome che porta ne segnala già alcune storiche proprietà, visto che si rifà all'eroe greco (appunto Achille), che, si narra, medicasse con un impiastro di foglie e fiori della pianta, le ferite della battaglia. È conosciuta anche col nome di “millefoglie”, “erba dei falegnami” “erba dei tagli” o “sanguinella”. Insomma, tutto pare ricondurre a proprietà vulnerarie.

Principali costituenti, Proprietà e Indicazioni
La scienza sembra avvalorare le secolari convinzioni sulla pianta come cura per le ferite.
Achilleina e achilletina infatti stimolano la coagulazione del sangue, mentre azulene e acido salicidico sono antinfiammatori ed analgesici. I tannini, infine, agiscono da potenti antisettici.
Sono state confermate inoltre le proprietà antispasmodiche (grazie al camazulene, presente anche nella camomilla), emostatiche (l'uso topico è consigliato per il trattamento delle emorroidi), emmenagoghe e digestive.

Nello specifico, oltre a distendere l'apparato digerente, aiuta a rilassare i muscoli lisci dell'utero, risultando quindi efficace nel trattamento dei dolori mestruali (i tipici crampi).

io sono solita assumerne un paio di tazze al giorno (sotto forma di infuso, vedi preparazione in fondo al post) nella settimana settimane "calda" che precede il ciclo, e in quella che lo attraversa


La moderata dose di tujone presente nell'olio essenziale, può giustificare anche il tradizionale impiego come blando sedativo.

Ricette
Un buon infuso può essere preparato con 30g di fiori secchi in un litro d'acqua. Ho già chiarito l'utilità da me riscontrata.
Bevendone circa tre tazze al giorno, tra i pasti, potremo anche aiutare digestioni difficili! Lo stesso infuso, può essere usato anche per dei lavaggi in caso di eczema o dermatosi.
Il succo della pianta fresca, dona sollievo se applicato direttamente in caso di emorroidi o ragadi.